Abbiamo chiesto un bilancio dell’evento al fondatore di Formazione 3T Ezio Rochira.
Un successo il salone milanese di Myplant & Garden. Quella del febbraio scorso è stata un’edizione di altissimo livello, con numeri di tutto rispetto: 762 espositori (+15% rispetto al 2023) su 50mila mq di fiera (+10%), 25mila visitatori (+8%), 204 delegazioni di buyer internazionali (+27%). Al di là delle cifre, il vero successo va ricercato nella soddisfazione di espositori e visitatori.
Abbiamo chiesto ad Ezio Rochira, fondatore di Formazione 3T, centro di formazione specializzato in arboricoltura, corsi forestali, tree climbing e sicurezza sul lavoro , un bilancio della loro partecipazione a My Plant & Garden.
Prima di tutto Ezio ci racconti che esperienza è stata il salone milanese per Formazione 3T e soprattutto che pubblico avete trovato?
“Myplant è sempre un’occasione di rilievo per il nostro settore e negli anni la partecipazione degli arboricoltori è in aumento. Il bilancio è decisamente positivo: abbiamo avuto l’opportunità di interagire con un pubblico entusiasta, che dimostra interesse per accrescere le proprie competenze con una formazione professionale, incentrata sul lavoratore. Ogni incontro è stato arricchito dallo scambio di domande e di esperienze dei partecipanti. E’ stata un’esperienza preziosa anche per noi, perché vedere tanta partecipazione e ricevere feedback immediati ci da spunti per migliorare e continuare a proporre contenuti di alta qualità che incontrino le esigenze di un settore in continua evoluzione. In sintesi, la fiera è un’ottima vetrina per la nostra offerta formativa, una conferma che il percorso che abbiamo intrapreso è quello giusto e che il nostro impegno viene riconosciuto e apprezzato dal pubblico.”
Praticate e insegnate tecniche di lavoro innovative e sempre all’avanguardia. In fiera avete toccato temi importanti dalla biodiversità all’arboricoltura conservativa. Ci puoi dire quali sono stati i momenti più seguiti tra le attività dimostrative che avete fatto?
“I momenti più seguiti sono stati quelli che hanno visto la presenza di relatori esteri, perché c’è sempre grande interesse per il modo di lavorare all’estero e per quello che possiamo imparare da chi lavora in altri contesti soprattutto nel Nord Europa, dove è diffusa una grande attenzione alla cura del verde arboreo. Il workshop sulle “Pratiche gestionali per un’arboricoltura conservativa” con Claudia Canedoli (Dott.ssa in Scienze Naturali), Davide Corengia, (ETW) Janosh Heimbucher (ETW) e Fernando Albert Romero (ETW). È stato quello che ha generato maggiorinteresse. Si tratta di un argomento nuovo. L’arboricoltura conservativa è stata presentata in modo integrato, sia dal punto di vista ecologico, che dal punto di vista dell’approccio gestionale per gli arboricoltori, con casi operativi e normative. In un periodo di crisi ambientale, gli alberi, inparticolare quelli grandi e vecchi, sono fondamentali per garantire la sopravvivenza della biodiversità in ambienti urbani. La gestione conservativa riconosce l’importanza e l’unicità di questi alberi, evitando la sostituzione. Chi si occupa della gestione degli alberi deve sviluppare soluzioni che contengano i rischi, garantendo il ruolo ecologico dell’albero.
Altri momenti molto seguiti sono stati il workshop sullo Stoccaggio di CO2 di alberi e arbusti con le misurazioni dirette anche in treeclimbing di Matteo Pederzoli (Dottore in Scienze e Tecnologie Agrarie, Arboricoltore) e i Workshop sull’Arboricoltura con l’Aagrotecnico Etw Marco Garbini e sulla Potatura con il Dott. Agronomo Michele dell’Oro. Anche i workshop pratici nello stand esterno sull’uso della motosega e sull’abbattimento controllato con le dimostrazioni dal vivo attirano sempre molto l’attenzione del pubblico, che è rimasto ad assistere con grande interesse nonostante le giornate di pioggia e il freddo.”
Interessante anche l’applicazione di principi fisici e biomeccanici su un tema quale quello del posizionamento delle corde per minimizzare le sollecitazioni sugli alberi. L’attenzione per il benessere delle piante è sempre un tema centrale.
“Il workshop di Eva Maria Mauz è stato molto interessante e utile perché ha affrontato il tema della sicurezza per i tree climbers spiegando come minimizzare le sollecitazioni sugli alberi attraverso la scelta di angoli di corda e punti di ancoraggio ottimali.
Per garantire la sicurezza, oltre alla scelta e al corretto uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI), è importante comprendere le proprietà meccaniche dell’albero stesso. Uno degli aspetti chiave è minimizzare l’impatto delle sollecitazioni sull’albero, e ciò può essere ottenuto attraverso la scelta corretta dei punti di ancoraggio e l’allineamento della corda. Il tutto è stato presentato attraverso i risultati di test in situ con misuratori di forza ed elastometri, nonché coi risultati di calcoli statici.”
Per entrare nel vivo del lavoro di un tree climber abbiamo chiesto al Petzl Friends Emanuele Capelli, arboricoltore certificato European Tree Worker, quali sono, tra gli strumenti che quotidianamente lo accompagnano, gli alleati più importanti:
“Nel nostro lavoro da treeclimber i principali alleati sono sicuramente degli ottimi attrezzi da taglio, quindi motoseghe ma soprattutto segacci molto efficienti che riducono la fatica e aumentano la qualità del lavoro e la precisione.
Per quanto riguarda i DPI invece, ce ne sono tanti ma quelli poi che fanno veramente la differenza sono una buona imbracatura che deve essere confortevole ed ergonomica e poi una buona falsa forcella. Per la falsa forcella l’esigenza principale che deve avere è l’efficienza e la cosa più importante è che scenda alla fine della giornata di lavoro, perché quando abbiamo finito di lavorare sugli alberi e siamo stanchi non abbiamo nessuna voglia di perdere altre energie alla sera per gestire eventuali false forcelle incastrate. Su questo aspetto senz’altro il nuovo prodotto Petzl NAJA, ovvero una falsa forcella progettata per il lavoro su piante che consente di installare la corda di lavoro, è vincente, perché la sua caratteristica è di scendere sempre ed è facilmente recuperabile dal basso grazie alla pallina di recupero.”
Articolo di Laura Giunta per Dinamiche Verticali Formazione
Vuoi scoprire di più su come funziona la falsa forcella NAJA di Petzl? Non perderti il video creato in occasione dell’edizione 2023 di Myplant & Garden dove potrai conoscere le malizie dei professionisti su pianta.